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La nostra storia.

Una storia di successi

Velocior 1883 / Chi siamo / La nostra storia

Il nostro impegno è quello di non essere solo una società sportiva, ma luogo di quotidiano esercizio di correttezza, lealtà e coesione.

A soci e atleti chiediamo di essere promotori dei valori in cui ci riconosciamo.

La storia della Società Canottieri Velocior 1883 si intreccia fortemente con quella della città.

Nel 1869 terminano i lavori di costruzione dell’Arsenale militare, cominciano ad aprire i cantieri navali e La Spezia da città militare e arsenalotta si avvia a diventare una città borghese dove il mare non è più solo occasione di lavoro, ma anche di tempo libero e di svago.

In quegli anni i rampolli della buona borghesia spezzina vanno a studiare a Torino, capitale del regno. A Torino il futuro avvocato Giulio Beverini si avvicina al canottaggio e decide, inseieme a Eugenio Enrico, Federico Paganini e Giovanni Da Pozzo di fondare alla Spezia la società Velocior, che viene inaugurata il 27 agosto 1883.

È la sesta società di canottaggio fondata in Italia e, forse, la prima in Liguria.

La prima sede è sull’arenile di Porta Rocca ed è dotata di chalet, ricovero per imbarcazioni, doccia e spogliatoio e vi si praticava anche lo sport della vela e, successivamente, la scherma.

Non nasce solo un’associazione sportiva, ma anche un club aristocratico e borghese sul modello inglese, esclusivo del bel mondo della città dove gli amici si incontrano, discutono, organizzano gare, ma anche feste sia private sia pubbliche spesso a scopo benefico.

I soci appartengono all’eliet della città e i loro nomi sono noti tuttora: Beverini, De Nobili, Paganini, Della Torre, Da Pozzo, Fortelli, Della Rosa, Centi, Federici, Lardon, Andolcetti, Ferrari, Cozzani e tanti altri.

Tommaso di Savoia e Luigi di Savoia furono, nei primi anni del 900, rispettivamente presidente e socio onorario.

Le prime affermazioni sportive risalgono al 1905 per merito di un equipaggio denominato “Tempesta”, formato dal conte M.P. Nerli e dai signori A. Ceretti, G. Ceretti, E. Carletti e dal timoniere Scheggia, che dominerà negli anni a venire le classifiche nazionali davanti agli avversari di sempre, il Rowing club e l’Elpis di Genova.

Con l’entrata in guerra nel 1915 ogni attività sportiva cessa e anche la sede sull’arenile viene sgomberata. Alla guerra la Velocior sacrifica soci e atleti i cui nomi sono ricordati da una lapide di marmo posta all’ingresso della sede attuale.

Nel 1920 i vecchi soci si riorganizzano e accettano, temporaneamente, di trasferire la nuova sede a Fossamastra. Le vittorie si succedono, ma i soci sognano di tornare a Porta Rocca e nel 1929 il sogno si avvera con l’inaugurazione del nuovo chalet a ridosso dei palazzi del lungomare.

Il 1940 porta di nuovo la guerra e con essa la sospensione delle attività sportive e la distruzione della nuova sede.

Nel 1946 i soci ottengono una concessione demaniale dove costruiscono la sede attuale, non ampia, ma decorosa e sufficiente per le necessità agonistiche e dotata anche di una vasca interna per gli allenamenti. La perseveranza viene premiata dalle vittorie conseguite nel 1948.

Da questo anno in poi la società raggiunge successi di livello che la preparano al grande salto di qualità di queste ultime stagioni.

In quegli anni la Società si rinnova e si apre anche alle atlete  a ogni ceto sociale e si coltiva di più l’aspetto agonistico e meno quello mondano.

Allenatore mitico del tempo fu Epaminonda Altanese, che dedica alla società tutto il suo tempo libero e fa crescere atleti come Marco Leraggian, Paolo Balloni, Giuseppe De Capua, Aldo Bassi, Giancarlo Buffa, Tonino Bunazza e Umberto Palla che mietono successi uno dopo l’altro a livello regionale, nazionale e internazionale.

A E. Alanese succedono i fratelli Porrini, Elvio e Silvio, responsabili del nuovo centro federale per il canottaggio e che portano, nel 1976, il “gigante” Natale Spinello (cinque volte campione d’Italia) alle Olimpiadi di Montreal nel quattro con.

Sono anni di “boom” anche per il canottaggio spezzino e le soddisfazioni non mancano come, però, anche il pensiero che la società possa essere espulsa dall’area del porto mercantile che di anno in anno viene ristrutturato e ampliato.

Alla Canottieri Velocior ci si stupisce che una società di rispetto, insignita della stella al merito e di tante altre onorificenze debba lottare per sopravvivere.

Comunque la società non si arrende e risponde con ulteriori successi di Natale Spinello e di Eugenio Borio e poi di Alessandra Borio, Alessandra Bonamini, di Giuseppe Piazza e di Norberto Zannini, di Fabrizio Curetti, di Massimo Patrone tutti campioni italiani.

Alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984 Alessandra Borio, campione mondiale nel 1981, conquista la finale e si posiziona al settimo posto, mentre Norberto Zannini e convocato come riserva.

Dopo qualche anno, nel 1989, nasce una nuova stella del canottaggi, Erika Spinello che vince i giochi della gioventù a Piediluco e da allora non si ferma più: due volte campione mondiale e riserva alle Olimpiadi di Atlanta del 1996.

A lei si affianca Mattia Righetti che conquista il titolo mondiale juniores nel 1998 e innumerevoli successi fino a partecipare nel 2000 alle Olimpiadi di Sidney.

La Canottieri Velocior è una piccola società che ha dato moltissimo allo sport italiano grazie ai sacrifici degli atleti e allenatori e alle cure dei soci, che li hanno sempre supportati con entusiasmo.

Ma questi, e molti altri, atleti che ora non gareggiano più non hanno abbandonato la società dove sono cresciuti e anzi collaborano alla sua conduzione e costituiscono un importante punto di riferimento per le  nuove generazioni di atleti.

 

il 37° Presidente
Dr. Antonio Bersezio

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